La musica linguaggio: un'indispensabile strumento di comunicazione, persino “politica”.

Nel senso che, dall'invenzione del cinema in poi, riesce a filtrare messaggi nuovi e mai scontati, specie se si tratta di uno spot pubblicitario.

Non a caso, ha recuperato appieno la dignità linguistica smarrita in secoli di asservimento alle varie arti.

Una sfida ancora più ambiziosa, diventa però riuscire a raccontare un simile percorso, di conquista,  della giusta valenza estetica anche e soprattutto in quanto “applicata”.

Il tutto, grazie alla propria emancipazione dai “teatri”, a favore, quindi, di un insolito processo di democratizzazione.

Ma la “relazione” tra immagine e suono si rivela quantomai “pericolosa”, se si danza sulle note della globalizzazione, che  si vede così rovesciata in glocalizzazione sulle note di un profumo, sconvolgendo, difatti, lo schema comunicativo.

E vola sulle ali dell'universalità di un classicissimo Mozart che, insieme ad Haendel, forse, non avrebbe mai immaginato di essere ancora così di “moda”.

Un testo maneggevole per un argomento sempre più attuale, soprattutto alla luce dei nuovi orientamenti.

Una riflessione che ci vede coinvolti tutti da vicino, alla scoperta di tecniche della comunicazione che, inevitabilemnte, ci affascineranno.