Andrea è un giovane insegnante aspirante scrittore, incapace di trasformare la sua passione in un mestiere e di concretizzare i suoi desideri. Trascorre un'esistenza caotica perso dietro relazioni sentimentali diverse, intrappolato in una condizione di apparente privilegio.

Totalmente diverso da lui è Ermanno. Rigido, razionale, selettivo; ha una relazione stabile da cinque anni e grandi progetti. Si sono conosciuti per caso e da quel momento è nata tra loro un'amicizia profonda.

Una sera Andrea gli parla di Francesca, la ragazza che ha incontrato in una scuola di specializzazione. Laureata in Filosofia e diplomata in pianoforte, insegna a scuola, ma il suo sogno è realizzarsi nella musica. È instabile e inquieta, profonda e complessa al tempo stesso, viva e crudelmente esplicita, a volte ironica nella tristezza; ha grandi slanci e facili entusiasmi, ma anche scatti d'ira e crolli improvvisi che derivano dal suo vissuto.

Andrea ingaggia con lei una relazione tormentata che mette a nudo la sua debolezza, la vacuità delle sue certezze, incrinando anche il legame di amicizia con Ermanno.

Con una scrittura limpida e densa Gabriele Rosati scava nella natura complessa di tre personalità differenti seguendone la loro crescita individuale nel corso di dodici anni.

Dai loro fondi segreti affiorano aspettative e delusioni, slanci e rifiuti, rancori e tenerezze, obiettivi astratti e concreti, l'idea ossessiva del successo che domina la mente umana.