Mercoledì 13 agosto 1952, intorno alle ore 17,30, la 45enne Cesarina Monteverde viene vista entrare nel cancello del cosiddetto Palazzo dei Mutilati, a Teramo, in via Duca d'Aosta n.30. Poco dopo un grido raccapricciante squarcia il silenzio di quell'afoso pomeriggio. Poi non si sente più nulla. Il grido sembrava provenire da casa Saccomandi, dove si trova, sola, la domestica Elisa De Benedictis. Chi ha gridato? Dov'è Cesarina? E' stata vista entrare nel cancello, ma non uscire. Inizia, in un crescendo parossistico e in un clima sempre più teso e angosciante, un'indagine collettiva, che vede coinvolti i “ragazzi del quartiere” e il fidanzato di Cesarina, Giorgio Gino Urbani. La ricerca si concluderà soltanto a tarda notte, quando gli agenti di polizia, accorsi in casa Saccomandi, faranno una terribile macabra scoperta. Nasce così a Teramo il celebre caso della “Squartatrice”, su cui per anni favoleggerà la fantasia popolare.