Lo studio di Vinicio Ciafrè sull'attività politica e amministrativa del Comune di Nereto, dal periodo post-unitario ai giorni nostri, pone le basi per ulteriori ricerche e approfondimenti su una materia complessa e fondamentale per capire la problematica e l'evoluzione della società neretese. La prima parte si inserisce in un discorso storico-politico che disegna a grandi linee il processo evolutivo e involutivo della partecipazione dei cittadini alla vita politica e amministrativa. La seconda parte è più tecnica e volta a conoscere il lato oggettivo e statistico con una serie di dati essenziali per capire i processi di cambiamento e l'orientamento reale e psicologico della vita dei cittadini.
Al di là di tutte le occasioni di scelta, di scontro, di contraddizione, di opportunismo, di passione morale, di turbamento, mi sembra di poter delineare tre fasi importanti del periodo analizzato in questa ricerca.

La prima fase è la parentesi degli Anni Venti quanto la Sinistra storica va al potere con il sindaco Vincenzo Ricciotti, In questo periodo accadono fatti politici di estrema importanza. In provincia di Teramo non si erano mai avute dele contrapposizioni così forti fra il nascente Regime fascista e le organizzazioni della Sinistra. La difesa dell'albero della libertà del primo maggio è un caso emblematico che fa di Nereto un simbolo focale per le successive lotte in difesa della libertà di pensiero e di espressione. La seconda fase si riferisce alle elezioni del 1970 quando, per la prima volta, si organizzano delle lotte omogenee: da una parte la Sinistra organica al completo (pur se i Socialisti e i Repubblicani sul lato governativo sono collegati con il Centro sinistra) e dall'altra la Democrazia Cristiana.

In quegli anni inizia, pur con alcune impostazioni autoritarie, un processo politico omogeneo che governa ininterrottamente per quarant'anni Nereto. La terza fase mi sembra di individuarla con le dimissioni del governo Moroni, quando la Sinistra si spacca ponendo le basi per il dissolvimento di quello che era stata una roccaforte politica e simbolo in tutta la provincia di Teramo.

Superando le posizioni politiche, penso di poter affermare che oggi sono scomparsi i contenuti ideologici e passionali che hanno contraddistinto la vita politica neretese.

Mi auguro che questo libro, scritto da Vinicio Ciafrè con amore per il suo paese natio, faccia comprendere ai lettori che certi errori del passato e certe inadempienze del presente non devono più verificarsi.

Prof. Tito Rubini