Qualcuno forse potrà chiedersi: “Perché raccontare storie così lontane nel tempo e nello spazio con qualche luogo comune, perché le piccole storie anche di questo sono fatte. Parlano una lingua forse desueta e, a tratti, agiografica e anche didascalica, che i giovani così persi sulle reti sociali (social network) a condividere la vita altrui e a non coltivare con la riflessione la propria, probabilmente non saranno mai minimamente interessati ad ascoltare?”

Viviamo in tempi così veloci e frenetici che non riusciamo a fermare la nostra attenzione su niente, non ricordiamo più niente e ci abituiamo velocemente a tutto. Troppo velocemente scorrono gli eventi sotto i nostri occhi, colpa e merito, a un tempo, dei mezzi di comunicazione attuali. Viviamo (quella del XXI secolo) un'epoca tecnologica di per sé stimolante, ma satura di nuovi media. Le prospettive a lungo termine non contano, la storia viene scritta velocemente, vola su Twitter e in Instagram…